Il formaggio è uno degli alimenti più versatili della cucina italiana e no. Oltre ad essere delizioso in qualsiasi presentazione, con le sue consistenze e i suoi aromi, trasforma qualsiasi piatto in un’assoluta bontà. Come tutti sappiamo, il formaggio si ricava dal latte di diversi animali che, dopo un processo di cagliatura o eliminazione del siero e un tempo di stagionatura, acquisisce una consistenza diversa. Pertanto, a seconda del latte di origine, ma soprattutto del tempo di maturazione, esistono diversi tipi di formaggio.
Vuoi imparare anche tu a riconoscere i tipi di formaggio secondo il tempo di stagionatura? Sei curioso/a di scoprire quali sono i più saporiti? E ancora, come vengono prodotti?
In questo articolo diamo una risposta a questi quesiti e ti mostriamo le differenze tra formaggi stagionati, semistagionati, molli e freschi.
I nutrienti del formaggio
Come abbiamo anticipato, il formaggio è un derivato del latte e, poiché viene eliminata gran parte dell’acqua contenuta nello stesso liquido, è composto principalmente da proteine e grassi.
Inoltre, è una fonte di minerali come il potassio, il sodio e il calcio, e si distingue per la presenza di vitamina D, anche se possiamo trovare un minimo di vitamina A, E e di vitamine del gruppo B.
Tuttavia, la proporzione di questi nutrienti può variare in base ai tipi di formaggio e al processo di produzione stesso, nonché dell’animale che ha dato origine al latte da cui è derivato. Non solo. Ciò che influisce notevolmente sulla composizione nutrizionale è, soprattutto, il tempo in cui il formaggio viene invecchiato o maturato.
A tal proposito, è importante conoscere nel dettaglio tutti i tipi di formaggio presenti sul mercato, così da poterli gustare al meglio anche qualora si stesse seguendo una dieta specifica.
Ecco, dunque, che nel prossimo paragrafo vediamo nel dettaglio la classificazione di 4 tipologie di formaggio.
tipi di formaggio: i prodotti freschi
Quali sono i formaggi freschi? Quando parliamo di formaggi freschi intendiamo quelli non stagionati o affinati, cioè quelli che non hanno un tempo di stagionatura, ma sono il risultato della cagliatura del latte stesso. Tale processo li rende poveri di sodio, perché conservano ancora parte del siero di latte e quindi i loro minerali e vitamine sono diluiti.
Ma se da un lato sono i formaggi con il più alto contenuto di acqua, dall’altra sono quelli con la più bassa concentrazione di sostanze nutritive. In altre parole, sono una fonte di proteine di qualità, ma con un contenuto di grassi e colesterolo molto basso. Ciò li rende al contempo una buona alternativa in una dieta dimagrante.
In questo senso, i formaggi freschi di latte vaccino sono quelli più indicati.
Sul fronte del gusto, invece, i formaggi freschi sono caratterizzati da un sapore delicato e dalla consistenza morbida.
tipi di formaggio: a pasta molle
A differenza dei formaggi freschi, i formaggi a pasta molle hanno, invece, un tempo di stagionatura breve, compreso tra i 15 e i 30 giorni. Ne consegue che, pur avendo un contenuto d’acqua superiore a quello dei formaggi stagionati e semistagionati, hanno comunque una percentuale di H2O inferiore a quella dei formaggi freschi.
Al di là di ciò, si tratta sempre di formaggi a basso contenuto di sodio, grassi e colesterolo.
Anche in questo caso, così come nel precedente, il sapore risulta delicato e la consistenza piuttosto morbida. Allo stesso modo, i formaggi a pasta molle derivati dal latte vaccino hanno meno grassi e colesterolo di quelli prodotti dal latte di capra o pecora.
Formaggi semistagionati
I formaggi semistagionati subiscono un processo di maturazione di due o tre mesi. Durante questo periodo il contenuto di acqua presente nel prodotto caseario si riduce notevolmente, concentrando tutti i tipi di sostanze nutritive.
Ma, sebbene il formaggio semistagionato abbia più proteine rispetto ai formaggi di cui abbiamo parlato poco prima, allo stesso tempo contiene anche più grassi, colesterolo e sodio. Fattore che lo rende un prodotto da moderare per chi soffre di ipertensione, problemi cardiovascolari o renali.
D’altra parte, però, ha anche più calcio e potassio, nonché percentuali più elevate di vitamina D in confronto ai formaggi freschi e a pasta molle.
Formaggi stagionati
I formaggi stagionati hanno una stagionatura compresa tra i quattro e i sette mesi. Per questo motivo presentano la percentuale più bassa di acqua e siero.
Per lo stesso motivo, sono anche quelli con il più alto contenuto di grassi e proteine. Non solo. Contengono anche la più alta percentuale di sodio, calcio, potassio e altri nutrienti.
Infatti, per ovvie ragioni, sono anche i più calorici, i più duri e con il sapore più deciso. Difatti, il formaggio stagionato è quello che dovremmo consumare in porzioni più piccole se stiamo cercando di perdere peso. Al contrario, può essere un ottimo alimento per chi è intollerante al lattosio o per coloro che vogliono integrare calcio o proteine alla propria dieta.
Generalmente, sono quelli che di solito consumiamo sotto forma di formaggio grattugiato e hanno una durata di conservazione più lunga. Questo perché il loro contenuto di acqua è molto basso e impedisce che vada a male.
In poche parole, più a lungo il formaggio viene stagionato, meno acqua contiene e più alta è la concentrazione di calorie e nutrienti come grassi, proteine e micronutrienti positivi, come il potassio, o sconsigliabili in eccesso, come il sodio.
E tu quale tipo di formaggio preferisci? Diccelo nei commenti.
Fin dal 1936, la famiglia Fanari porta avanti, con passione e maestria, l’antica arte casearia sarda, tramandata nel corso decenni. È così che nasce la Nuova Sarda Industria Casearia, situata nel comune di San Nicolò D’Arcidano in provincia di Oristano. Dagli ovicaprini stagionati e semi-stagionati, ad una vasta gamma di caprini, ovini, fino alle creme di formaggio e le ricotte. Scopri tutti i nostri prodotti ed assapora il gusto autentico della nostra preziosa terra. La Sardegna.